lunedì 3 agosto 2015

Introduzione ai Signori del Caos

Benvenuto Viaggiatore.
Perdona quest’umile servo che si rivolge a te come ad un vecchio amico, e magari tralascia il fatto che tu possa essere una dolce donzella, anziché un baldo giovane. Invero, ai miei occhi, non fa grande differenza.
Lascia che mi presenti: il mio nome è Uldar, ma per tutti sono solo Il Menestrello. Qual è il mio compito, dici? Solo quello di rivelarti ciò che ti attende già dalla prossima pagina: il tuo cammino alla scoperta di Arret, un mondo fantastico, immaginario solo per coloro che non vogliono ammettere quanto immenso e potente sia il dono della fantasia.
Perdona l’insolenza, ma vorrei farti una domanda: quando da piccolo ascoltavi le fiabe narrate prima di coricarti, non ti sei mai soffermato a chiederti se fossero vere, o mi sbaglio? Scommetto invece che avresti sempre desiderato scoprire cosa accedeva dopo quel …e vissero tutti felici e contenti, che, tristemente, suggellava il sogno con la parola fine.
Questo che stai leggendo è un libro particolare, magico se vuoi; non ti narrerà una storia ma ti insegnerà a crearne infinite.

Aspetta, aspetta! Che significa “ma io non ho immaginazione”? Forse non respiri? O il tuo cuore non batte a cadenza regolare? Non ami e desideri ciò che ti fa star bene, mentre combatti e ti opponi a quanto ti opprime? Allora, stai pur certo: hai tutto quel che ti serve per iniziare il tuo viaggio.
Ad  essere onesti, non proprio tutto. Diciamo che ti manca una compagnia di amici, qualche matita, una manciata di dati e abbondanti provviste. Molte provviste: mai mettersi in viaggio a stomaco vuoto! È foriero di cattivi presagi, oltre che terribilmente sconveniente.
Se quanto ho detto ancor non ti ha convinto, ahimè, non posso far molto altro. Un mio saggio amico una volta mi disse che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ma in fondo io son solo un menestrello.
Anzi, perdona l’alterigia: sono Il Menestrello.

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